lunedì 16 dicembre 2013

Pesiamo. Pesiamo tanto.

Passiamo la maggior parte del nostro tempo a chiederci dov'è che abbiamo sbagliato, a domandarci se è colpa nostra quando la vita ci sferra calci e pugni, a cercare di trovare soluzioni di cui però non se ne vede neanche l’ombra.
Abbiamo paura di non essere abbastanza forti, e ci arrampichiamo di qua e di là cercando appigli effimeri, incapaci di sostenerci davvero. Pesiamo. Pesiamo tanto.
Sarebbe tutto più facile se potessimo smettere di doverci aggrappare, smettere di avere bisogno di qualcuno a sorreggerci, contare solo sulle nostre forze. Se sei da solo non puoi fare male a nessuno e nessuno può farti davvero male. Ma cosa ne è poi della gioia? Con chi condividere la gioia?
Ecco, per quanto ci ostiniamo a dire che non contare su nessuno è un ottimo modo per prevenire le delusioni, la verità è che abbiamo un disperato bisogno di qualcuno nella nostra vita, un bisogno molto più grande della paura di soffrire, e allora ci attacchiamo disperatamente a tutto ciò che troviamo, anche se in alcuni casi può non essere la scelta migliore.

Ho dato anima e corpo a una persona con la quale mi sentivo completa, felice, meno sola, e in cambio ho ricevuto schiaffi e odio. E allora qui mi chiedo, avrò sbagliato? E dove avrò sbagliato? Ma a un certo punto della propria vita, uno si rende conto del fatto che forse non è sempre colpa nostra, forse c’è di più dietro ciò che ci succede, forse le cose sono peggio o meglio di come sembrano. Io non mi sono resa conto di niente di tutto ciò, io ho realizzato che sono stanca di inseguire il vuoto e di riparare l’irreparabile, come quando metti la colla sul manico rotto di una tazzina e puntualmente questo si stacca. Ti piace quella tazzina, sei affezionata, ma ogni volta che la tocchi ecco che si stacca. L’unica cosa da fare è non toccarla, mai più, e a quel punto non importa più chi l’abbia rotta, l’importante è non toccarla mai più.

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