Credo che la
vita sia davvero troppo breve per passarla riempiendosi di illusioni o in preda
alla disperazione. Ci sono cose che vanno accettate così come sono, cose che
non cambieranno mai e che, per quanto ci logorino, devono darci la forza di
andare avanti e migliorare ciò che ci resta.
Quando ci si
trova di fronte alla morte viene fuori una parte di noi che pensavamo di non
avere o che speravamo non dovesse venir fuori mai, eppure in quei momenti è lì
e si tratta di una sofferenza tanto intensa quanto lunga. Si dice che in questi
casi, quando perdi qualcuno che ami e che ti ha amato come pochi, la cosa
migliore da fare sia pensare ai momenti belli e a tutto ciò che questa persona
ci ha dato. Io non riesco a fare così, io vorrei davvero pensare che tanti
piccoli insegnamenti magari mi hanno resa una persona migliore, ma ciò che
invece mi annebbia il cervello sono le cose che avrei potuto fare e non ho
fatto, gli abbracci che avrei potuto dare e non ho dato, i sorrisi che avrei
potuto regalare e che magari ho regalato a chi non li meritava. E la sola cosa
che posso fare è scusarmi e rimpiangere il tempo perso, ma con un pensiero
fisso in testa: ti voglio bene, un bene talmente grande da non poter essere
ridotto a una parola così corta, un bene talmente grande da andare oltre la morte
così come oltre la vita. Verso l’infinito.
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